È notte, ho freddo, non sono abituato a stare fuori. Sono un pianoforte, accidenti, non un clarinetto della banda. Perché mi hanno lasciato qui? Stavo così bene nell’attico di via Santa Marta. Signorile, tre locali, cucina abitabile, terrazzo e biblioteca. Io ero proprio lì, nella biblioteca. Certo, non mi suonava più nessuno da otto anni; da quando è morto il conte, la contessa non ha più toccato un tasto. Continua a leggere